Persone, fatti e giudizi dei mass media
ALDO MORESI
"GdP", 05.02.2001
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Ho letto, con particolare interesse, il testo apparso lo scorso mese di
dicembre, su questo quotidiano, dal titolo «Sbatti il mostro in prima pagina».
Considerato gli argomenti trattati mi si consenta di prendere posizione in
merito.
A mio giudizio, troppe volte «i cosiddetti mass media» (stampa, radio,
televisione) sono portati ad amplificare a dismisura i fatti, provocando così
in seno alla pubblica opinione ingiusti giudizi e commenti irriverenti verso la
persona colpita. Ci sono poi i «corvi» che cogliendo l'occasione a balzo, per
fini sadici ed egoistici, si dilettano a redigere verso l'interessato o anche
verso i familiari, lettere anonime, demenziali. L'anonimo, occorre dire, è
sempre un paranoico, un malato insomma, che prova piacere a colpire una persona,
per interesse o per sfogare insane passioni. In sintesi, questo genere di
individui, ha bisogno più che mai di subire una cura in un ospedale
neuropsichiatrico!
E' indubbio che dovrebbe sempre valere nei confronti di un accusato il principio
di innocenza fintanto che non siano acclarati i fatti, altrimenti si scade nella
calunnia!
A differenza del nostro Paese che si avvale del diritto romano, in Inghilterra
il diritto anglosassone, vieta ai mass media di parlare o criticare un
individuo, ancora «presunto innocente» prima di una sentenza.
Nella Svizzera interna, ad esempio il Blick è specializzato nei servizi
scandalistici» il cui fine è sempre quello di vendere il quotidiano. Ho
sottomano un servizio apparso in una rivista francese, a grande tiratura, dove
si elencano le vittime di questo spaventoso linciaggio; ossia gente che si è
data alla morte per non vivere il ludibrio del pubblico.
Mi sovvengo del caso di un amico che, la scorsa estate, è stato fatto oggetto
di una campagna giornalistica ingiuriosa, prima che si sia celebrato il
processo. Non bisogna dimenticare che dietro ogni persona c'è sempre un dramma
familiare (moglie, figli, parenti, ecc.) vittime inconsapevoli ed innocenti
della situazione familiare! Tutto ciò è sommamente ingiusto, disumano!
Giovanni Paolo VI in una famosa Enciclica diretta ai Media, ha avantutto posto
l'accento sulla dignità delle persone da rispettare in ogni tempo, senza di che
la società è destinata a perpetuare il caos nell'informazione.
Ho constatato che la piccola gente, molte volte, implicata in reati finisce
sempre di essere citata con nome e cognome, nel mentre «i grandi ladri» vedi
il caso di un funzionario delle FFS, scappato in Brasile, con 4 milioni di
franchi, recentemente, non vengono pubblicate le generalità. Assurdo!
In sintesi, la democrazia è un bene inestimabile che dovrebbe essere con la
giustizia, al servizio di ognuno!
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