Un moderno mercato de uomini
ALDO MORESI
"Il Paese", 21 febbraio 2003 |
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Mi si consenta d'esprimere una censura alle Società calcistiche, a livello di serie A e B, della vicina Repubblica, in particolare per gli scandalosi compensi che vengono elargiti a giocatori, da diversi anni a questa parte, i cui perversi meccanismi che ne stanno alla base la gente non è probabilmente ancora riuscita a comprendere.
Premetto che la mia critica si estende ad altri settori quali l’automobilismo, le società di spettacolo, il tennis, lo sci, eccetera.
A ben osservare non c’è ormai più limite in niente. E vengo specificamente ai vari casi che riguardano gli enormi ingaggi elargiti ai cosiddetti “divi del pallone”.
Nell’Inter di oggi: Vieri, Zanetti, ecc. Nella Juventus: Del Piero, Inzaghi. Nella Roma: Batistuta e Co. I loro ingaggi raggiungono cifre astronomiche, che raggiungono a volte (vedi Vieri) importi di circa 80 miliardi l’anno. Incredibile! Mi consta inoltre che l’acquisto di giocatori provenienti dall’estero, anche extra-comunitari, viene pagato a peso d’oro.
Chi si interessa di sport sa che la Fiorentina ha subito un tracollo economico disastro con la conduzione faraonica dell’ex-presidente Cecchi Gori.
Certi incredibili sistemi, purtroppo, si stanno ormai verificando da qualche anno anche da noi. Gli esempi non mancano…
Nel settore dell’automobilismo c’è un certo Schumacher il quale, qualche anno fa, ha sottoscritto un contratto d’oro con la Ferrari, sembra, di oltre cinquanta miliardi l’anno di vecchie lire.
Nel settore del tennis, Martina Hingis, come hanno evidenziato diversi quotidiani della Svizzera interna, a 20 anni d’età ha accumulato oltre 20 milioni di franchi tramite generosi sponsors.
Per quanto attiene allo spettacolo, alla televisione italiana qualche anno fa, non si andava per il sottile. Sembra che Castagna, Bonolis, Carrà… e altri cosiddetti “divi” abbiano raggiunto cifre da capogiro, degni di emirati del petrolio!
Mi si dirà che così è la legge del mercato! Ritengo tuttavia, a giusta ragione, che in questa drammatica società dei consumi, ci dovrebbe essere un limite nelle varie retribuzioni. Ritengo, per esemplificare, che Schumacher o altri divi del volante, in un’ora e mezza di esibizione riescono ad incassare (si badi bene, non a guadagnare) il reddito di un operaio durante l’attività di 10 anni di lavoro. Incredibile, assurdo! Tutto ciò è anche immorale, scandaloso; un insulto per tutti coloro che non riescono a giungere alla fine del mese, con figli a carico!
Viviamo quindi in una società dello spettacolo, priva di ogni contenuto umano e morale, che ha perduto, lo ripeto, il senso di ogni misura e proporzione. Troppa gente, troppi stadi, sono il simbolo di un mondo privo di valori umani, che non siano quelli economici. È in atto ormai da diversi anni un mercato di uomini. È necessario quindi instaurare una nuova cultura e filosofia del vivere fra tutti gli uomini, senza di che progresso è inutile!
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